Le critiche alla corruzione della Chiesa cattolica, corruzione che raggiunge il suo apice con il malgoverno di Wolsey, e la diffusione delle idee luterane, creano una situazione favorevole al distacco da Roma. La Riforma anglicana trova la sua occasione in una questione personale: il re Enrico VIII Stuart è deciso ad annullare il suo matrimonio con Caterina d’Aragona perché non gli ha dato un erede maschio, e perché si è innamorato della giovane Anna Bolena. Il sovrano attende a lungo il consenso del papa Clemente VII, che non arriva anche per l’opposizione dell’imperatore Carlo V, cugino di Caterina e controllore del papa. Una dottrina giuridica elaborata dal ministro Thomas Cromwell convince Enrico VIII a farsi approvare il divorzio e lo scisma dal Parlamento. Con l’Act of Supremacy nasce la Chiesa anglicana o episcopale. Enrico VIII si pone a capo della Chiesa inglese e sposa Anna Bolena. Lo scisma anglicano viene approvato dalla maggior parte degli inglesi, anche perché presenta il risvolto economico della confisca dei beni della Chiesa, che vengono venduti ai privati. Una proprietà borghese nasce di colpo. Il carattere sanguinario di Enrico VIII si manifesta presto. Egli fa decapitare Thomas More, celebre umanista contrario al distacco dal Papa, e la stessa Anna Bolena, che non riesce ad avere un figlio maschio. La delusione del successivo matrimonio con Anna di Clève, propostagli da Cromwell, fornisce a Enrico VIII l’occasione per mandare a morte anche quest’ultimo. Alla fine Enrico VIII collezionerà sei mogli. La Riforma anglicana trova delle resistenze: le regioni del Nord si ribellano. Durante il regno di Enrico VIII la Chiesa anglicana resta del tutto simile a quella cattolica. Per due volte gli innovatori, capeggiati dall’arcivescovo di Canterbury Thomas Cramner, riescono a far approvare editti che uniformano molti dogmi e riti a quelli dei protestanti, per due volte i conservatori riescono a farli annullare. Alla morte di Enrico VIII, gli succede il figlio Edoardo VI, fortemente protestante.