La dinastia mongolica degli Yuan non comprende e non rispetta i costumi e le necessità della Cina e viene ben presto cacciata. La nuova dinastia dei Ming promuove il popolamento delle regioni del Sud lungo il fiume giallo (Huang He), ma la capitale, inizialmente spostata a Nanchino, viene poi riportata a Pechino per fronteggiare le consuete invasioni dei nomadi del Nord. Mentre gli altri khanati in cui si era diviso l’impero mongolo declinano, i Ming favoriscono il progresso economico e scientifico. Viene ricostruita la Grande muraglia, e per la prima volta nella storia cinese comincia ad affermarsi una classe imprenditoriale autonoma dallo Stato. Ma i funzionari mandarini temono che lo spirito di profitto e il contatto con altri popoli mettano a rischio i valori tradizionali. Per questo le grandi spedizioni marittime dell’ammiraglio Zeng He vengono bloccate.