Il francese Auguste Comte è il primo positivista importante, oltre che un esponente molto caratteristico di questa tendenza. Comte ebbe una formazione prettamente tecnico-scientifica.
Comte elabora la legge dei tre stadi, una visione dello sviluppo sociale e individuale che distingue differenti modalità con cui si interpretano i fenomeni. Ogni stadio è superiore a quello precedente. Inizialmente lo stadio teologico porta gli uomini ad ipotizzare l’intervento continuo e diretto di una divinità esterna, poi lo stadio metafisico suppone che la causa dei fenomeni sia una forza intrinseca agli oggetti. I metodi di questi primi due stadi vengono abbandonati nel momento in cui si arriva allo stadio scientifico o positivo, quello definitivo, in cui tutte le discipline diventano vere scienze: così non ci si occupa più dell’origine dei fenomeni, ma solo delle leggi di svolgimento. Secondo Comte la legge dei tre stadi può essere applicata alla storia, ma anche all’individuo nelle sue fasi di crescita.
La legge dei stradi spiega anche quando ogni singola scienza sia diventata realmente una scienza sperimentale, abbandonando i metodi teologici e metafisici con cui veniva interpretata in precedenza. Comte pensa che le scienze sperimentali siano solo cinque: astronomia, fisica, chimica, biologia e sociologia. La morale viene inglobata nella biologia, la psicologia viene divisa tra biologia e sociologia. Queste due discipline, dunque, sono sottratte alla filosofia e inserite all’interno contesti sperimentali. Queste cinque scienze storicamente sono diventate vere scienze, cioè scienze positive, nell’ordine illustrato: ovvero a partire da quella che ha l’oggetto più facile (l’astronomia) fino a quella che ha l’oggetto più difficile (la sociologia). Per la verità la sociologia, si lamenta Comte, è ancora allo stato programmatico, perché ingiustamente i problemi sociali e politici sono ancora gestiti con i vecchi metodi teologici e metafisici, abbandonati al vaneggiamento di letterati e politici di professione. Lo stesso Comte ritiene di doverla fondare indicando le procedure corrette.
Oltre alle cinque scienze ve ne sono due aggiuntive, che non seguono il metodo sperimentale, bensì forniscono la logica e il linguaggio alle prime: si tratta della matematica e della filosofia. Tuttavia la filosofia assume un ambito molto più ristretto rispetto a quello che le veniva assegnato in passato: la maggior parte dei suoi contenuti vengono assegnati alle scienze positive, ed essa si configura con dei caratteri meramente epistemologici. Giacché le vere scienze sono solo quelle sperimentali, teologia e metafisica non sono comprese tra esse. Come già detto, teologia e metafisica sono solo pseudoscienze che venivano utilizzate prima dell’affermazione della scienza moderna, e che secondo la legge dei tre stadi devono essere abbondonate definitivamente.