Alcuni studiosi hanno sostenuto che esistano “dottrine non scritte”, ovvero dottrine che Platone non esprime nelle opere destinate alla pubblicazione, ma riserva all’ambito dell’oralità e della discussione con i suoi allievi dell’Accademia. Platone stesso sembra avvalorare esplicitamente questo, nella Lettera VII, e implicitamente nella sua critica alla scrittura all’interno del “Fedro”. Inoltre è stato notato che più volte nei suoi dialoghi il personaggio che esprime le idee di Platone accenna a qualcosa che non dice, o che sostiene non potersi dire in quella circostanza. Anche i miti platonici conterrebbero allusioni all’oralità che solo alcuni privilegiati possono comprendere? Vi sono alcuni autori, in particolare Aristotele, che ci spiegano in maniera esplicita quali sarebbero queste dottrine segrete? Dunque che cosa dicono le dottrine non scritte? Esistono con certezza? Sono centrali oppure no nel pensiero platonico. Basta seguire questa lezione per saperne di più.