Sebbene la Cina non riuscì mai ad invadere il Giappone, lo influenzò in molti modi: nella scrittura, nell’adozione del buddismo, nell’istituzione di una vasta e potente burocrazia statale. Il feudalesimo giapponese nel Medioevo presenta alcune affinità con quello europeo. Nelle guerre feudali si affina l’etica del samurai. A differenza di quel che molti pensano, la storia del Giappone non è caratterizzata dalla centralità dell'imperatore. Dal VII secolo dopo Cristo fino alla fine dell'Ottocento, per 1200 anni, il mikado è stato solo un fantoccio, titolare di un titolo onorifico, mentre tutto il potere era gestito dall'aristocrazia fondiaria e militare. Prima da quella dei samurai, poi da quella dei daimyo (che presero il posto della precedente aristocrazia guerriera, ingentilitasi e infiacchitasi durante il “periodo di Tokyo”). Dal 1300 i nobili che governavano assunsero il titolo di Shogun (“Grande guerriero”). Titolo che fu appannaggio prima della famiglia Ashikaga, poi della famiglia Tokugawa. In questa lezione non manca una descrizione dell’economia e dei commerci del Giappone.