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Negli stessi anni della guerra di successione spagnola, in Europa orientale infuria la Grande guerra del Nord. Come la Francia di Luigi XIV minacciava l’equilibrio delle potenze ad Ovest, così la Svezia aveva rotto l’equilibrio ad Est, costruendo durante il Seicento un vero e proprio impero marittimo sul mar Baltico. Carlo XII re di Svezia si trova a combattere contro Polonia, Danimarca e Russia. Contro ogni aspettativa le sconfigge una dopo l’altra, dimostrandosi un genio militare: sarà preso a modello da Napoleone. E come Napoleone, commette stesso errore cento anni prima di lui: invade la Russia e si scontra contro un inverno terribile. Alla fine la Svezia è sconfitta. Carlo XII muore senza eredi, e i ceti anti assolutistici ne approfittano per instaurare una democrazia parlamentale, la seconda dopo l’Inghilterra. L’impero svedese cessa di esistere. Il vero vincitore della guerra è lo zar Pietro il Grande; dopo tanti tentativi frustrati, la Russia conquista finalmente uno sbocco nel mar Baltico incamerando territori baltici e finlandesi.