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Carlo V combatte molte guerre contro Francesco I di Francia, a cui presto si aggiungono le guerre contro i fortissimi ottomani nel Mediterraneo e contro i protestanti luterani tedeschi. Umiliare il papa con il sacco di Roma dei lanzichenecchi non gli serve a nulla, se non a far gioire i suoi nemici protestanti. Carlo V vince sempre, ma ben presto comprende che il suo progetto è impossibile e anacronistico. Non si può ricostituire un impero come quello di Carlo Magno, perché all’epoca di Carlo Magno non esisteva una grande forza musulmana in Europa, non esistevano gli Stati nazionali, e non esistevano i protestanti. Quando questi suoi tre nemici iniziano a coalizzarsi tra loro, Carlo V decide di abdicare. Divide il suo impero tra il figlio Filippo II (a cui va la Spagna ma anche le Fiandre spostate dall’Austria), che concluderà la pace con la Francia, e il fratello Ferdinando I (a cui vanno l’Austria e i possedimenti storici degli Asburgo), che concederà la tolleranza religiosa ai luterani in Germania e sarà eletto imperatore al suo posto. Peraltro Ferdinando I governava l’Austria già da tempo, ed aveva avuto il merito di salvare Vienna dalle aggressioni ottomane attraverso l’Ungheria.