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Description

In questo celeberrimo mito, Platone esemplifica i diversi livelli dell’essere e i diversi livelli di conoscenza, già spiegati nella metafora della linea spezzata, e li inserisce in un contesto politico e pedagogico. Gli schiavi incatenati dalla nascita pensano che le ombre sul fondo della caverna, l’unica realtà che conoscono, siano gli unici oggetti che esistano. Lo schiavo che si libera e che si volge indietro comprende che le ombre sono solo i riflessi degli oggetti sensibili, ed eleva la sua conoscenza sensibile dall’immaginazione alla credenza. Infatti secondo Platone gli oggetti sensibili non sono la vera realtà, e quindi la loro conoscenza è pur sempre una credenza. Lo schiavo poi (che rappresenta l’anima del filosofo), esce dalla caverna (che rappresenta il corpo che impedisce la conoscenza da parte dell’anima), ed essendo abbagliato dal sole, riesce inizialmente a conoscere gli oggetti esterni solo dai loro riflessi sul terreno o sull’acqua: questi rappresentano gli oggetti matematici, colti dalla conoscenza media. Infatti gli enti matematici sono a metà strada tra il sensibile e l’intelligibile. Abituatosi alla luce del sole (che simboleggia l’idea di Bene), finalmente il protagonista vede gli oggetti esterni, ovvero le idee-forme. Questa lezione si dilunga (con letture dal testo originale) sul finale del mito, che di solito viene stranamente tralasciato. Infatti la storiella non si conclude con lo schiavo liberato che conosce la verità e resta fuori dalla caverna, mentre i suoi compagni incapaci di filosofia restano dentro perseverando nell’ignoranza. Lo schiavo-filosofo infatti, deve diventare un educatore, e deve tornare nella caverna per illuminare anche gli altri schiavi. Lo Stato lo obbliga a farlo, contro le sue propensioni, e gli altri schiavi sono obbligati a imparare da lui. Il compito del filosofo è difficile. Infatti coloro che restano ancorati alle apparenze della conoscenza sensibile non hanno interesse ad imparare, scacciano chi vuole insegnare loro, lo minacciano di morte. Il filosofo rischia la fine di Socrate.