In questa videolezione trattiamo alcuni aspetti che possono essere considerati generali, o preliminari allo studio dei contenuti della filosofia di Aristotele.
Aristotele si distingue nettamente da Platone perché non è un dualista, non crede nell’esistenza del mondo intelligibile e delle idee-forme. Seppure le idee-forme esistessero, argomenta Aristotele, non servirebbero a conoscere gli enti materiali, poiché sono separate da essi. Inoltre Aristotele argomenta che dovrebbero esistere anche idee negative, il che è assurdo. Alcuni argomenti specifici che Aristotele utilizza per mostrare le conseguenze assurde di ogni ipotetica relazione tra l’idea e gli oggetti sensibili corrispondenti (che questa relazione avvenga per partecipazione o per imitazione), sono stati già illustrati nella prima lezione sulla dialettica nella playlist “Platone”, ma sono qua tuttavia brevemente ripetuti. https://youtu.be/eD6y8YAflHw
Aristotele, a differenza di Platone, non pensa che gli enti materiali (le sostanze) siano sottratti alla conoscenza scientifica. Al contrario, egli mette a punto gli strumenti concettuali per studiarli, e li classifica in diversi gruppi. Come Platone, Aristotele pensa che le classi di sostanze rimandino ad un universale ideale. Ma tale universale non è esterno alle cose, trascendente, bensì interno ad ognuna di esse, ed è caratterizzato da una forma che, pur indicando caratteristiche funzionali e teleologiche, corrisponde alla morfologia degli enti di ogni classe. Tuttavia le differenze tra Platone e Aristotele non riguardano solo l’ontologia e la gnoseologia, ma anche l’etica e la politica, in cui la parte pratica, non teoretica, è fortemente rivalutata rispetto al pensiero platonico.
La lezione si conclude con la complessa classificazione delle scienze, che per Aristotele sono autonome e separate, non subordinate alla dialettica come in Platone. La distinzione tra scienze teoretiche (fisica, matematica e filosofia prima), scienze poietiche o produttive (arti) e scienze pratiche (etica e politica), dipende prima di tutto dallo scopo: le scienze teoretiche ricercano la verità per sé stessa, le scienze poietiche per produrre qualcosa, le scienze pratiche per determinare l’azione. Le diverse scienze inoltre sono distinte in base all’oggetto (separato o non separato, mobile o immobile). La maggiore nobiltà delle scienze teoretiche rispetto a quelle poietiche e pratiche, risiede nel fatto che l’oggetto delle prime esiste indipendentemente dall’intervento umano, mentre l’oggetto delle seconde scaturisce dall’uomo.