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La dinastia sciita dei Safawidi in Iran raggiunge la sua massima potenza con Abbas I, ma poi viene rovesciata dalle invasioni afghane. Nonostante la successiva affermazione del turco Nadir Khan, l’instabilità dell’Iran prosegue fino alla fine del Settecento, fino all’affermazione dello scià Qagar e alla formazione dell’Iran moderno con capitale Teheran.

Gli afghani invadono non solo l’Iran, ma anche l’India. L’impero islamico Moghul fondato da Babur il Grande Conquistatore provoca la reazione degli indu, ma Akbar il Grande, successore di Babur, si afferma e concede la tolleranza religiosa. Il successore Aurangzeb sembra essere sul punto di conquistare tutta l’India, ma il suo integralismo religioso scatena le rivolte interne. L’invasione di Nadir Khan di Persia (ulteriore elemento che dimostra come la storia dell’Iran e quella dell’India siano strettamente legate in questo periodo) riduce l’importanza dell’impero Moghul. Sorgono nuovi principati, come quello del Nawab del Bengala, che però viene sconfitto da nuove invasioni afghane. Nel frattempo i colonialisti europei, in particolare gli inglesi, sono alle porte.