La scienza dell’ente in quanto ente, o filosofia prima (che in seguito sarà chiamata metafisica) viene considerata da Aristotele la scienza più nobile di tutte. Essa ha tre significati, in quanto si occupa di tre ambiti, per quanto interconnessi.
1) La filosofia prima si occupa dell’ente in sé. Ovvero si occupa di tutti gli enti, in relazione all’unica caratteristica che ogni ente ha in comune con tutti gli altri: il fatto di esistere. Come abbiamo detto parlando della dottrina delle categorie, l’ente non è un genere. Esistono diverse tipologie di enti poiché l’ente “si dice in molti modi”, ma tali tipologie non sono altrettante specie derivanti dalla divisione del genere “ente”. La riflessione di Aristotele lo conduce ad affermare che gli enti più importanti sono le sostanze, giacché le altre modalità in cui si dice “ente” (accidente, forma, materia, eccetera) hanno sempre a che fare con la sostanza. In questo senso la filosofia prima è ontologia.
2) La filosofia prima si occupa dell’ente più nobile, ovvero “il dio”, o meglio “il divino” (Aristotele è politeista). Si tratta dell’unico ente eterno e immutabile, e come tale non può essere esistito come potenza (è atto puro), e non può esistere come materia (è forma pura). Il divino ha due caratteristiche:
a) È l’origine del movimento e dei fenomeni di tutto l’universo (lo spiegheremo in maniera più approfondita nella lezione dedicata all’astronomia).
b) Essendo l’ente più nobile, il divino si dedica all’attività più nobile di tutte: il pensiero. A differenza degli enti materiali, che necessariamente pensano ad oggetti, il divino pensa al pensiero; pensa al fatto che sta pensando.
3) La filosofia prima si occupa dei princìpi basilari della filosofia, individuati da Aristotele nei princìpi logico-linguistici, e in particolare nel princìpio di non contraddizione – che si cerca di spiegare chiaramente.