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Description

Karl Popper e altri autori liberali hanno addirittura accusato Platone di aver inventato il totalitarismo. Elementi inquietanti di censura, di menzogna propagandistica, di indottrinamento e di eugenetica razzista, caratterizzano la gestione dello Stato platonico. I governanti giustificano con il bene dei governati le continue e molteplici credenze religiose che essi impongono al popolo pur sapendole false. Il cittadino è a tal punto sottomesso allo Stato che quest’ultimo controlla il matrimonio e la procreazione in funzione del miglioramento della razza. I forti e i sani vengono fatti sposare tra loro, come i deboli e i malati. Ma grazie all’organizzazione di un sorteggio truccato, i cittadini penseranno che abbia deciso la sorte. I figli malformati, in sovrannumero, o troppo lontani o vicini all’età dei genitori, vengono crudelmente soppressi (all’insaputa dei genitori). Medici con una mentalità affine a quella dei filosofi-governanti uccidono o lasciano morire i malati cronici, poiché sono di peso allo lo Stato. Critiche prolungate alla democrazia, ai giovani, all’eguaglianza delle donne e alla mitigazione della schiavitù, chiariscono ulteriormente, se ce ne fosse ancora bisogno, il conservatorismo dell’ispirazione platonica che sembra spingersi al recupero di forme di organizzazione tribale.  Tutti questi elementi, generalmente occultati o sottovalutati nello studio di Platone, vengono mostrati attraverso la lettura puntuale dei testi originali.