Solimano il Magnifico rappresenta l’apogeo dell’impero ottomano. Tuttavia alcuni storici sostengono che molte caratteristiche che segnano l’inizio del declino si siano manifestate già nell’ultimo periodo del suo regno. La prima conquista importante di Solimano è rappresentata dall’Ungheria, un Paese in declino che non può difendersi. Solimano punta su Vienna due volte, ma non riesce a conquistarla anche a causa all’ottima difesa predisposta da Ferdinando I d’Asburgo, che deve fronteggiare il nemico da solo, senza aiuti neppure da parte del potente fratello Carlo V. Probabilmente Solimano fu indotto a rivolgersi contro l’Ungheria e l’Austria dall’alleanza (che scandalizzò il mondo cristiano) con il re di Francia Francesco I. Va considerato infatti che l’Ungheria, attraverso matrimoni incrociati, era diventata ormai una succursale degli Asburgo. Questi ultimi reclamano la corona ungherese, ma si devono accontentare solo di una piccola striscia del regno, mentre il grosso dell’Ungheria sarà occupato dagli ottomani che impongono come re Giovanni Szapolyai. Solimano rafforza le posizioni nei Balcani sottomettendo la Moldavia e annettendo la Bessarabia meridionale. Gli ottomani ottengono molti successi contro le flotte cristiane nel Mediterraneo, giovandosi della pirateria del governatore di Algeri Khair ad-Din detto Barbarossa. La potenza navale degli ottomani si mostra anche nell’appoggio ai vassalli mamelucchi negli scontri con i Portoghesi nell’oceano Indiano. Anche contro la forte Persia dei Safawidi gli eserciti ottomani sono premiati, conquistando Bagdad e l’Iraq.