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Le devastazioni mongole favoriscono l’emergere della Lituania, destinata a conquistare molti territori della futura Ucraina. Alcuni Rus’ preferiscono il dominio lituano, il cui principato sin dall’inizio è popolato da una numerosa componente slava, al giogo tataro del Khanato dell’Orda d’Oro. I Rus’ si distinguono definitivamente in Grandi russi (l’attuale Russia), Bielorussi e Ucraini. Anche le lingue dei tre popoli si differenziano. Il principato di Volinia- Galizia, dove emerge la potenza di Danilo, gode di una certa autonomia dai tatari. Danilo cerca inutilmente di scacciarli, poi una successiva invasione tatara condanna anche la Volinia-Galizia al declino. Inizia a spiccare il principato di Novgorod, di cui tratteremo nelle videolezioni sulla storia della Russia. La Chiesa Rus’ diventa più ricca e potente proprio durante al dominio tataro. Ben presto molti principati Rus’ occidentali, compreso Kiev, entrano a far parte della Lituania. La secolare divisione tra ucraini e russi di Moscovia, e le loro differenze culturali, risultano evidenti. I territori ucraini guardano a Ovest, i territori della Moscovia guardano a Est. A seguito di una guerra tra Polonia e Lituania, la prima incorpora la Galizia, la seconda ottiene la Volinia. La politica di tolleranza del re polacco Casimiro III nei confronti della Galizia, dove emerge la città di Lviv, integra pacificamente questa regione all’interno della Polonia. Il re lituano Ladislao II Jagellone unifica dinasticamente Lituania e Polonia, e da questo momento per quattro secoli in poi la storia dell’Ucraina andrà studiata all’interno della storia della Polonia.