Søren Kierkegaard nasce a Copenaghen in una famiglia numerosa e agiata, ma la sua esistenza rivela sin da bambino i caratteri del tormento e della sofferenza. La severa educazione religiosa da parte del padre e la fragilità fisica spingono Søren ai confini con la pazzia. La difficoltà della sua vita interiore viene espressa nel “Diaro”, opera enorme, frammentaria e complessa. Dopo un periodo di libertinaggio, Kierkegaard si laurea in teologia ed eredita beni che gli consentiranno di vivere di rendita, dedicandosi completamente alla scrittura. L’abbandono della sua fidanzata Regina Olsen sancisce il rifiuto della vita borghese. Conservatore in politica e in religione, il filosofo si consuma in infinite polemiche pubbliche, che alla fine lo conducono ad uno scontro aperto con la Chiesa luterana danese. Le sue opere vengono scritte in un periodo di tempo relativamente breve, e Søren muore prematuramente.