Di famiglia aristocratica, il giovane Platone vive insieme al suo maestro Socrate il periodo del declino di Atene e della sua sconfitta con Sparta. Propenso alla politica, egli stesso spiega perché non la praticherà mai. Deluso dalla democrazia che ha permesso l’affermazione dell’anarchia, del populismo, dell’individualismo esasperato, che ha condannato a morte Socrate, e deluso anche dai suoi parenti aristocratici responsabili del regime dei Trenta tiranni, Platone cerca forse di applicare i suoi princìpi politici a Siracusa influenzando come consigliere i tiranni locali, Dionisio il Vecchio e Dionisio il Giovane, insieme al suo amico locale Dione, parente di entrambi. Il risultato sarà disastroso, e Platone viene salvato da un altro suo amico importante, Archita di Taranto il pitagorico. Ad Atene fonda la sua scuola filosofica, l’Accademia, e scrive i suoi celebri dialoghi.