Ci piace pensare alla vita come una panchina. Come una panchina fatta per due, rivolta verso il presente ed il futuro, con le spalle al passato. Ci piace pensare ad una panchina come ad un luogo di condivisione, dove basta stare seduti per condividere la stessa vista. Ci piace pensare di condividere la vita con un altro paio di occhi, con un altro paio di orecchie, con un altro battito del cuore. Vedo in quella panchina un valore supremo se praticato. Avere accanto qualcuno è un’esperienza meravigliosa. Significa vedere con quattro occhi. Ciò che si vede in due, non è quanto ciascuno di noi è capace di vedere da solo. Guarda li, hai visto? Una persona, ti allarga lo sguardo. Ti amplifica l’udito, sente cose che voi non potete sentire, non perché stupidì, non perché limitati, ma perché diversi. Avere accanto qualcuno significa fare spazio ai suoi sensi, alla sua visione, al suo ascolto e valorizzarlo. Ciascuno di noi da solo ha cinque sensi, in due potete averne dieci. Avrete due olfatti, due uditi, avrete due modi di conoscere la vita, di sperimentare, di capire e di poter osservare da una punto panoramico che non vi appartiene. La persona che avete accanto vi offre l’opportunità di fare lunghe passeggiate con il cuore, di sapere andare e oltre di vedere le diverse sfumature.