Ce lo insegna la storia, ce lo ricordano i racconti. I muri sono sempre stati usati per proteggere le città, per impedire l’invasione del territorio dal nemico. I muri sono sempre stati usati per separare, come a Berlino. I muri sono sempre stai usati per mettere dei confini. E la cosa curiosa è che questi muri vengono messi con molta facilità, ma per rimuoverli, per farli cadere, per permettere a due territori di tornare a comunicare, a due persone di potersi vedere, per allargare i confini, ci vuole molto più tempo, molta più energia, molta più motivazione di quelle che abbiamo usato per costruirli. Per togliere quei muri bisogna profondamente volerlo, desiderarlo. Bisogna avere anche la forza, il coraggio di voler capire, riconoscere, accettre il cambiamento che il muro ha portato. Cosa ha modificato, cosa ha trasformato?
Ora prenete quelle città protette così tanto dai muri, prendere la storia, prendete quelle divisioni e adesso prendete la vostra vita, quello che vi è successo, quello che avete sofferto, le separazioni che direttamente o indirettamente avete passato, avete dovuto accettare, quelle che non avete ancora immagazzinato. Prendete il divorzio dei vostri genitori, la litigata con la vostra migliore amica, prendete il vostro fallimento, le vostre perdite di tempo, prendete e guardate tutti quegli eventi che vi hanno fatto tanto soffrire, tanto impaurire, così tanto da alzare dei muri, da proteggervi. Da cambiare atteggiamento nei confronti dell’amore, della famiglia, dell’amicizia, del lavoro.