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Ai primi di agosto Mahjubin Hakimi sarebbe stata decapitata dai Talebani, che dopo l’orrendo omicidio hanno pure postato sui social media diverse foto della testa tagliata della giovane pallavolista. Condizionale d'obbligo, dato che la famiglia e le autorità dicono che la ragazza si sia suicidata poco dopo l'entrata a Kabul da parte dei Talebani. L’allenatrice Suraya Afzali (pseudonimo per evitare ovvie ripercussioni) ha parlato al Persian Independent, quotidiano di riferimento in Medio-Oriente, aggiungendo che “qualsiasi giocatrice, ora, deve convivere con la paura. Tutte costrette a fuggire o nascondersi. Solo due sono riuscite a scappare all’estero, e i tentativi di aiuto da parte di Paesi internazionali e organizzazioni non sono andati a buon fine”. I talebani giudicano inappropriato che le donne facciano sport, perché così facendo “potrebbero trovarsi in situazioni in cui le loro facce e corpi non siano coperti”, aveva detto il portavoce della commissione del governo ad interim Ahmadullah Wasiq. Oggi voglio dedicare il mio podcast a questa giovane atleta con la speranza che parlarne possa creare una pressione sui Talebani.