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Silvia Salis, classe 1985, ha consacrato la
propria vita sportiva a una disciplina che fino al 1999 è stata preclusa alle atlete e considerata adatta solo per gli uomini: il lancio del martello, specialità dell'atletica leggera in cui forza, esplosività e tecnica si fondono in un
gesto tanto bello quanto complesso. 

 

La carriera agonistica di Silvia, sviluppatasi in un mondo prettamente maschile, è stata densa di soddisfazioni, ma anche di momenti difficili, l'ultimo dei quali è coinciso con un infortunio che l'ha privata della possibilità di partecipare alla sua terza Olimpiade. Ed è proprio a
questo punto che è iniziata la "seconda vita" di Silvia, che ad oggi ricopre il prestigioso ruolo di vice Presidente Vicario del Coni.

 

In questa puntata Salis riflette sui valori fondamentali della competizione che possono e devono essere traslati dagli ex atleti nel loro percorso lavorativo tradizionale. Con lei abbiamo parlato di quanto sia importante per gli atleti e le atlete essere consapevoli dell'orizzonte temporale limitato della carriera sportiva agonistica ed essere responsabili nell'iniziare a preparare il terreno per il resto della propria
vita con anticipo sul momento del ritiro.

 

Il suo impegno politico nel Comitato Olimpico la
rende inoltre in qualche modo protagonista nel tortuoso percorso che sta lentamente (ma, speriamo, inesorabilmente) avvicinando il mondo dell'istruzione e della formazione a quello dello sport in Italia: lo sport insegna molto a chi lo pratica a livello
agonistico e professionale, ma da sole le soft skill non bastano, occorrono competenze e conoscenze specifiche. Per questo il Coni ha varato nel tempo
progetti atti a sostenere gli atleti italiani che scelgono e perseguono con serietà la Dual Career.

 

Una conversazione che ci ha permesso di
conoscere una delle personalità femminili più in vista dello sport italiano, che ha condiviso con noi esperienze personali e aspetti istituzionali del
proprio percorso nello sport… e nella vita.