Caro orologio,
Ogni giorno mi sveglio e la prima cosa che vedo sono tre cerchi, tre colori:
Tu mi dici "inizia bene la tua giornata", " completa tutti i cerchi”. Tu sei solo un dispositivo elettronico, formato da un processore potentissimo, da uno schermo e da una batteria. Quando sei stanco mi mostri un cerchio rosso, io ti metto sotto carica e in poche ore quel cerchio è di nuovo verde. Vedi orologio, io e te siamo molto diversi sotto questo punto di vista. A te servono poche ore per ricaricarti, a me ne servirebbero almeno sette.
Sono le 22.00,
è buio
tu ti illumini
"DEVI CHIUDERE I CERCHI, NON TI SEI MOSSO ABBASTANZA"
E' tardi, dove devo andare? Orologio mi mostra ancora una volta i tre cerchi riempiti neanche a metà, mi mostra le kcal che ho bruciato oggi, le ore che ho passato in piedi e quelle impiegate durante l'esercizio. Sono poche, poche per il tuo stupido algoritmo. Vado in camera, ti stringo forte al mio polso, cosi che tu possa registrare al meglio i miei battiti, metto le scarpe, faccio un bel fiocco e vado a correre. Corro forte fino a quando quel cerchio viola non si riempie, fino a quando tu non mi dici "OTTIMO LAVORO", fino a quando non ho la tua approvazione.
Hai condizionato la mia vita. Se mi dici che ho raggiunto il 200% del mio obiettivo giornaliero, mi sento soddisfatto, sento di potermi meritare un pezzo di pizza in più questa sera. Se mi dici che non mi sono mosso abbastanza arriva lei: L'iperattività, spesso accompagnata dai suoi migliori amici. I sensi di colpa. Loro mi urlano di muovermi, di non stare mai fermo. Ormai, quando varco la soglia di casa attivo la modalità "camminata Outdoor", cerco la strada più lunga per arrivare a destinazione, quella che mi permette di guadagnare minuti sulla tua ruota verde.
Tu non mi conosci orologio.
Ho bisogno di impiegare le mie energie per altro.
Sono stanca,
Ho bisogno di riposare.