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Description

L'Alpago è un territorio al confine fra tre province, Belluno, Treviso e Pordenone, e due regioni, il Veneto e il Friuli-Venezia Giulia. Il territorio è formato da una conca che parte dal monte Dolada a nord-ovest e si chiude a sud nella foresta del Cansiglio, nota per essere la seconda più grande d'Italia e conosciuta ai più anche come il Bosco da remi della Serenissima repubblica di Venezia, in precedenza denominata bosco d'Alpago. Al centro della conca c'è il lago di Santa Croce, il secondo più grande del Veneto, formatosi dopo che un'antica frana sbarrò il corso del fiume Piave. Nel corso dei secoli questa tipicità orografica ha fatto sì che l'Alpago sia rimasto sempre racchiuso in un piccolo mondo mantenendo relativamente pochi contatti con l'esterno e facendo sì che ancora oggi possa essere individuato come un territorio ricco di tradizioni e sapori unici, immerso in una natura incontaminata. Queste caratteristiche hanno fatto in modo che l'Alpago diventasse negli ultimi decenni anche un'importante meta turistica. È in questo contesto che nel 1999 nasce la Consulta Giovani Alpago (Cga), da una collaborazione tra un gruppo di ragazzi e il laboratorio Ser-t di Belluno contro la dipendenza e l'abuso di alcol e droghe, con l'intenzione di creare un nuovo punto di incontro e di riflessione tra i giovani; l'iniziativa rientrava in un progetto di creazione di varie consulte giovanili nella provincia di Belluno da parte del Servizio Tossicodipendenze per contrastare il diffondersi di episodi di disagio giovanile che in quel periodo stava preoccupando molto le amministrazioni e le famiglie locali.

Inizia più o meno così l'opuscolo informativo che la Cga ha redatto in occasione del suo 20esimo compleanno. Una relazione lunga 11 pagine che riassume al meglio le attività svolte a sostegno della comunità, non soltanto alpagota. Per chi non fosse mestego, ovvero pratico, di politichese, la consulta giovani è uno strumento di partecipazione del mondo giovanile alla vita politica e civica del proprio Comune. Essa è libera, volontaria, apartitica e senza fini di lucro. È inoltre un organo consultivo del consiglio e della giunta comunale e nasce anche per presentare proposte e riflessioni attorno alle nuove generazioni.

Anche io ho fatto parte dell'allora consulta giovani "Diciamolanostra!" che raggruppava le amministrazioni e amplificava le politiche giovanili dei comuni di Feltre, Pedavena e Seren del Grappa. Sono entrata a farne parte dopo che, con una lettera ai giornali, parlando della chiusura imminente dell'allora cinema Astra di Feltre denunciavo l'assenza di strutture e di momenti di aggregazione per noi giovani alternativi ai soliti bar, lamentando peraltro il fatto che la comunità ci additasse come ragazzi che andavano al bar soltanto per bere. Forse da un lato era vero, visto che altrimenti certi ragionamenti e iniziative non sarebbero sorti, ma (scrivevo) a parte locali, sale parrocchiali, piazze e parchi, in giro c'erano pochi altri luoghi dove incontrarci e fare aggregazione. Ricevetti due proposte: una di entrare in consulta, l'altra di iniziare a collaborare con il quotidiano bellunese Il Corriere delle Alpi. Due esperienze che hanno segnato nettamente il mio percorso di vita.

Io sono Francesca Valente e questa è la quarta puntata di "IN PUNTA DI DITA", podcast nato per dare voce e raccontare il variegato mondo dei volontariati bellunesi. Ospite Ildo Peterle, presidente della Consulta giovani Alpago.