Eccoci con una nuova puntata delle "Pillole di letteratura giapponese" con NipPop!
La nostra Paola Scrolavezza oggi ci parla di "Note su Hiroshima" di Kenzaburō Ōe, pubblicato in Italia nel 2007 da Alet Editore nella traduzione di Gianluca Coci.
Questa volta siamo di fronte a uno scritto giornalistico, come l’autore stesso ama definirlo. "Note su Hiroshima" è infatti un’opera di natura saggistica nella quale Ōe, uno degli autori più noti per il suo impegno politico e sociale del Giappone contemporaneo, racchiude un vero e proprio viaggio all’interno del dolore degli hibakusha: i sopravvissuti del bombardamento atomico.
“Note su Hiroshima” nasce dal profondo senso di sofferenza che l’autore raccoglie durante gli incontri con gli hibakusha nel suo primo viaggio a Hiroshima nel 1963, in occasione della commemorazione per l’anniversario dello scoppio della bomba atomica. In queste circostanze, Ōe è inoltre a sua volta reduce da un’esperienza personale molto dolorosa: la nascita di un figlio affetto da handicap. La sua vita e la sua scrittura saranno per sempre cambiate da questo toccante viaggio nel dolore del singolo e dell’umanità intera.
L’opera ci pone davanti al fondamentale dilemma tra il bisogno della testimonianza e il bisogno del silenzio. Secondo Ōe, premio Nobel per la letteratura, il ruolo dello scrittore può essere decisivo nel tentativo di riportare alla luce un senso di umanità che di fronte a eventi così disumani abbiamo più volte perduto. Attraverso l’uso di immagini forti e di uno stile provocatorio, si crea un connubio armonioso tra l’intimità dell’esperienza personale e la volontà di assumere un ruolo di scrittore socialmente e politicamente attivo.
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