Nessuno nel 1992 guardando alla filmografia del regista Robert Zemeckis o degli sceneggiatori David Koepp e Martin Donovan si sarebbe potuto aspettare un opera come Death becomes her film che sarebbe presto diventato un cult (anche se nessuno se lo aspettava), grazie alla comicità di Meryl Streep e all’estetica camp che ha fatto del lungometraggio un capostipite della comunità queer.
Dalla superficialità e l'ossessione per bellezza e gioventù, alla competizione femminile e il lottare per ciò che si vuole; in questa puntata analizzo le tante tematiche presenti in Death Becomes Her insieme alla critica cinematografica Martina Barone.