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Audrey Hepburn, tra le attrici più amate e celebrate al mondo, fonte di ispirazione per intere generazioni, a trent’anni esatti dalla scomparsa è ancora un'icona di stile: il suo tubino nero ha fatto la storia del cinema e non solo. In ogni scena in cui indossava un nuovo abito, il suo portamento elegante e spontaneità, contribuivano a creare una sorta di magia, in un mix di candore e charme.

Pur facendo apparire tutto semplice, dietro tanto successo c’era molto lavoro. Nata in una famiglia agiata e cresciuta in un ambiente cosmopolita, sognava di
diventare ballerina, passione a cui si dedicò appieno. Tuttavia a causa delle ristrettezze della guerra fu costretta ad abbandonare il suo sogno, trovando successivamente la sua strada nel teatro, fino ad approdare al cinema.

Anche per il suo stile, il fisico minuto e un sorriso disarmante, all’epoca era considerata un’artista "meno convenzionale" e "anacronistica" rispetto per
esempio a Marilyn Monroe, forse diva più emblematica e rappresentativa della Hollywood di quegli anni. Una “antidiva”, dunque, che alle stravaganze e ai
vizi hollywoodiani preferì uno stile apparentemente più semplice, discreto e poco appariscente.

La sua attività hollywoodiana inizia proprio in Italia con il film 'Vacanze romane' insieme a Gregory Peck: fu un successo che le portò la celebrità e l'Oscar come miglior attrice protagonista. Poi venne 'Sabrina', accanto a Humphrey Bogart, da cui nacque soprattutto un sodalizio col celebre stilista francese Givenchy.

Nel 1961 recitò in 'Colazione da Tiffany', passato alla storia come uno dei film più rappresentativi del cinema americano. Audrey qui non vinse l'Oscar, ma
conquistò il suo secondo David di Donatello come migliore attrice straniera. Ricordiamo che è stata una dei pochissimi personaggi al mondo ad aver ottenuto tutti i premi più prestigiosi, come Emmy, Grammy, Oscar e Tony award. È il 1967 l’anno in cui decise di ridurre drasticamente le sue apparizioni sullo schermo. Dopo le ultime apparizioni al cinema, si occupò anche di beneficenza, viaggiando come ambasciatrice Unicef.

A trent'anni dalla scomparsa (avvenuta il 20 gennaio 1993), la celebre attrice britannica è al centro di un nuovo racconto biografico: un libro che ne ripercorre
l'esistenza, accendendo i riflettori su una figura che ha saputo condurre una vita intensa, senza mai perdere la sua vera identità. Autrice della pubblicazione dal titolo “Audrey. Una vita. Uno stile” è Chiara Pasqualetti Johnson, già nota per il precedente bestseller su Coco Chanel. Modello di riferimento per intere generazioni, l’attrice è qui raccontata attraverso una scrittura leggera e scorrevole, che mette in risalto le qualità soprattutto umane di questa star.