Nomi come Akira Kurosawa, Takeshi Kitano, Hayao Miyazaki o Takashi Miike possono risultare vagamente familiari al grande pubblico, ma la verità è che il cinema giapponese in Italia è largamente ignorato, a parte i pochi cinefili che, curiosando tra il cinema orientale, non possono che rimanerne affascinati.
Registi del calibro di Quentin Tarantino non possono che sentirsi debitori (nel suo caso soprattutto agli horror per stomaci forti provenienti dal Sol Levante) e cita come capolavori per esempio il film “Battle Royale” di Kinji Fukasaku.
Restando in tema di horror, il cinema giapponese ha segnato fin dagli anni ’50 con film come Godzilla un riferimento imprescindibile per i registi di tutto il mondo.
Cambiando genere, negli ultimi anni (cioè dai 2000 in poi all’incirca) c’è stato un revival guidato da Hayao Miyazaki, considerato uno dei registi di maggior successo della storia. Il suo nome è legato a quello dello Studio Ghibli, studio cinematografico d'animazione da lui fondato nel 1985, ad oggi ritenuto uno dei più importanti del settore.
Un altro esempio di regista contemporaneo conosciuto a livello internazionale è Takeshi Kitano, protagonista di Battle Royale.
Alla fine avremo anche l'intervento di un ascoltatore appassionato di cinema, Vito, che ci parlerà dei registi Satoshi Kon e Takashi Miike.