LA MIA MONOPOLI - ESTATE
Di Mario Colucci
Giornate di sole impietoso,
sul muraglione della Portavecchia,
dove i ciuffi d'erba, arresi,
si lasciavano consumare dal caldo d’agosto.
Mi perdevo nell’abbraccio dell’azzurro,
lasciando che il vento mi sussurrasse
il profumo gentile del mare.
Nel vicolo, stretto e discreto,
i marinai intrecciavano le loro reti,
come chi tesse, inconsapevolmente,
il destino.
Ora non più ragazzo ma uomo,
osservo con struggente malinconia
il tempo cambiare volto.
I vecchi pescatori, ombre svanite,
hanno ceduto il passo
a flotte di locali e B&B,
che affollano le arterie della mia Monopoli.
Scuoto il capo, il ricordo trema,
custodito nel cuore come un segreto.
Ho visto cadere i pilastri
della mia infanzia,
un tonfo muto, ma devastante,
nei meandri della mia anima.
Eppure, ogni estate,
il richiamo è irresistibile.
Devo affacciarmi alla balconata,
lasciarmi incantare dal riflesso
di uno specchio marino senza tempo.
Perché lì, tra la sabbia dorata,
resiste ancora la mia giovinezza.
