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Oggi abbiamo l'onore di ospitare Alessia Trost, il più grande talento italiano del salto in alto degli ultimi anni, che a livello giovanile ha vinto moltissimo e partecipato a qualunque manifestazione possibile. Classe '93, sin da giovanissima inizia a saltare misure molto interessanti. Complice anche l'ottima guida tecnica di Gianfranco Chessa e una spensieratezza giovanile, Alessia riesce a far brillare il suo talento: oro ai mondiali allievi a Bressanone, argento alle Olimpiadi Giovanili di Singapore, e oro ai mondiali U20 di Barcellona, in cui a 19 anni tenterà anche il salto per il minimo olimpico. Il 2013 inizia in maniera clamorosa: a Trinec Alessia salta 2 metri, in una stagione molto positiva che la vedrà finalista a europei indoor e mondiali outdoor, e oro agli europei U23 di Tallinn. Nel 2015 Alessia torna a vincere gli Europei U23, e fa seconda agli europei indoor, dopo uno storico spareggio con la rivale di sempre, Maria Lasitskene. Nel 2016, alle Olimpiadi di Rio, Alessia non raccoglie quanto aveva sperato e decide di cambiare guida tecnica, passando a Marco Tamberi. Con il nuovo allenatore c'è un cambio nella tecnica di salto, che produce alcuni risultati, come il bronzo ai mondiali indoor de 2018, ma anche risultati al di sotto delle aspettative. Alessia ci ha parlato della gestione di tutte le sue difficoltà. Il 2022 è stato un anno duro, dove dopo altri cambi di guida tecnica si è ritrovata ad avere problemi di infortuni ovunque, non tollerabili non solo come atleta, ma anche e soprattutto come una ragazza di 30 anni. Da lì la decisione di smettere. Ma Fabrizio Donato e le Fiamme Gialle l'hanno convinta a fare un ultimo tentativo, e dopo un periodo di riatletizzazione Alessia è pronta per il ritorno alle gare, forse con la spensieratezza di un tempo. Perché l'obiettivo rimane Parigi 2024.

P.S: si sente un piccolo rumore di sottofondo e la voce di Alessia non è altissima: è il miglior compromesso che siamo riusciti a ottenere in seguito a un paio di problemi tecnici.