La famiglia Contini Bonacossi acquistò Capezzana durante gli anni Venti del Novecento, e la scelta fu il risultato di due visioni complementari. La bisnonna Anna si informò meticolosamente, assaggiò i vini dimostrando di intendersene, mentre il bisnonno scelse basandosi sul panorama - e in effetti, guardando queste colline, lo si può capire benissimo.
Il primo dopoguerra portò la fillossera, arrivata con un po' di ritardo rispetto al resto del Nord Italia. Bisnonno e nonno si trovarono a ridisegnare completamente il vigneto distrutto. Il **1925**, l'annata più antica di questa degustazione verticale, non fa parte di questo reimpianto: fu trovato nelle cantine della tenuta, testimonianza di una viticoltura già specializzata dove le piccole vigne venivano lavorate a badile e bestemmie, come direbbero i vecchi contadini. Il sesto d'impianto era di 1,80 metri per 0,80, con una densità di ceppi per ettaro non trascurabile e una parete vegetativa molto alta per l'epoca.
La scelta migliore fu comunque la zona. Carmignano è sempre stato territorio famoso e costoso, come testimoniano gli archivi Datini di Prato dove il vino passava di mano a prezzi quattro o cinque volte superiori rispetto agli altri vini toscani. Non stupisce che nel celebre bando del 1716 con cui Cosimo III de' Medici delimitò le prime denominazioni toscane, Carmignano comparisse insieme a Chianti Classico, Rufina e Valdarno di Sopra. Già allora aveva il permesso di imbarcarsi da Livorno per l'Inghilterra.
Carmignano è sempre stato un uvaggio di uve rosse con "questa uva francesca" - molto vicina al Cabernet Sauvignon - che lo rendeva di fatto un precursore di quei Supertuscan o "vini in libertà" che avrebbero rilanciato i vini toscani a partire dagli anni Settanta.
Ettore Contini Bonacossi, figlio di Benedetta, racconta la vendemmia 2025 appena conclusa: "È stato un anno particolare con tanta pioggia fino a fine marzo, primavera fresca e regolare, poi una nota di caldo a inizio estate, soprattutto tra il 15 e il 30 giugno, che ha messo a dura prova le riserve idriche delle vigne. Luglio è stato fresco e tranquillo, il più fresco degli ultimi anni, poi il caldo è tornato forte ad agosto. La vendemmia è iniziata con lo Chardonnay il 20 agosto, poi Merlot e Syrah con un leggero anticipo di dieci giorni sulla media storica. Fine agosto e inizio settembre sono stati ideali, con alternanza di fresco e caldo, belle uve sia per il Trebbiano da vino bianco e Vinsanto, sia per le uve rosse. I primi assaggi sono molto promettenti, un'annata di livello qualitativo molto alto."