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Description

Paolo Storchi del Crea e Pierpaolo Lorieri introducono le caratteristiche della storia della Saretta.in seguito Michelangelo Lorieri figlio di Pierpaolo racconta in campo com’è andata il recupero del vitigno e infine Andrea Gori racconta quali sono le sue prospettive.

Conosciuta anche come Barsaglina, la Massaretta è un vitigno autoctono della zona di Massa - Carrara. Negli anni '60 era identificata come uva che dava un "vin puzzon" , per il suo riconoscibile odore di ... (omissis) idrogeno

solforato. Questo era dovuto al modo di vinificarla e all'abitudine di coltivarla nel piano, ai bordi dei campi coltivati, vicino ai canali di scolo dei campi. Ciò nonostante, veniva comunque utilizzata, con altri vitigni rossi, per dare corpo e colore ai vini.

Tra fine degli anni ottanta inizio novanta, con la moderna viticoltura entusiasta per i vitigni stranieri e nobili, questa signorina sconosciuta, sicuramente non nobile e dagli odori poco simpatici, è stata abbandonata.

Nel 1996, l'ho inserita nella mia collezione di vitigni autoctoni, subito fuori dalla cantina. L'ho osservata a lungo, negli anni e nelle diverse stagioni; ci ho provato e riprovato, con quel poco che la collezione mi dava. Poi gli ho lasciato lo spazio che poteva esserle confacente e quest'anno, nel 2023, ci ho provato, gli ho dato modo di esprimersi come voleva. Anche se ancora non l'ho capita, vediamo se riuscirà a entusiasmarci.

Dal 1989 nelle vigne non viene praticata nessuna attività di fertilizzazione, concimazione, irrigazione, diserbo. Attualmente si effettua esclusivamente un leggero taglio dell'erba.

La pendenza dei terreni con terrazze con oltre 1'80% di pendenza obbliga a lavorare esclusivamente a mano. La raccolta e tutte le operazioni colturali effettuate manualmente da personale specializzato consentono di intervenire sulla qualità in ogni momento della produzione.