Spacciatore di lenti e mercante di luce: così si autodefinisce Dippold, l'ottico di cui parla De André nella canzone più psichedelica e perturbante dell'album 'Non al denaro, non all'amore né al cielo'. Un brano in cui si sondano le esperienze più lisergiche della mente umana in un itinerario in cui due ideali compagni di viaggio potrebbero essere Arthur Schopenhauer e Aldous Huxley!
TESTI CITATI
1) 'Antologia di Spoon River': https://amzn.to/3emG7i7
2) 'Antologia di Spoon River' (versione e-book): https://amzn.to/3ciiDJ4
3) 'Le porte della percezione' di Aldous Huxley: https://amzn.to/3ek7MjE
4) 'Il mondo come volontà e rappresentazione' di Arthur Schopenhauer: https://amzn.to/3cl3p65
5) 'Il mondo come volontà e rappresentazione' di Arthur Schopenhauer (versione e-book): https://amzn.to/2VcdD2Z
L'album 'Non al denaro, non all'amore né al cielo': https://amzn.to/2RDQCUw
'Un ottico': https://youtu.be/MAN30uMp1f4
'UN OTTICO' DI FABRIZIO DE ANDRÉ
Daltonici, presbiti, mendicanti di vista
il mercante di luce, il vostro oculista,
ora vuole soltanto clienti speciali
che non sanno che farne di occhi normali.
Non più ottico ma spacciatore di lenti
per improvvisare occhi contenti,
perché le pupille abituate a copiare
inventino i mondi sui quali guardare.
Seguite con me questi occhi sognare,
fuggire dall'orbita e non voler ritornare.
Primo cliente - Vedo che salgo a rubare il sole
per non aver più notti,
perché non cada in reti di tramonto,
l'ho chiuso nei miei occhi,
e chi avrà freddo
lungo il mio sguardo si dovrà scaldare.
Secondo cliente - Vedo i fiumi dentro le mie vene,
cercano il loro mare,
rompono gli argini,
trovano cieli da fotografare.
Sangue che scorre senza fantasia
porta tumori di malinconia.
Terzo cliente - Vedo gendarmi pascolare
donne chine sulla rugiada,
rosse le lingue al polline dei fiori
ma dov'è l'ape regina?
Forse è volata ai nidi dell'aurora,
forse è volata, forse più non vola.
Quarto cliente - Vedo gli amici ancora sulla strada,
loro non hanno fretta,
rubano ancora al sonno l'allegria
all'alba un po' di notte:
e poi la luce, luce che trasforma
il mondo in un giocattolo.
Faremo gli occhiali così!
Faremo gli occhiali così!
'DIPPOLD, THE OPTICIAN' DI MASTERS
What do you see now?
Globes of red, yellow, purple.
Just a moment! And now?
My father and mother and sisters.
Yes! And now?
Knights at arms, beautiful women, kind faces.
Try this.
A field of grain -- a city.
Very good! And Now?
A young woman with angels bending over her.
A heavier lens! And Now?
Many women with bright eyes and open lips.
Try this.
Just a goblet on a table.
Oh I see! Try this lens!
Just an open space -- I see nothing in particular.
Well, now!
Pine trees, a lake, summer sky.
That's better. And now?
A book.
Read a page for me.
I can't. My eyes are carried beyond the page.
Try this lens.
Depths of air.
Excellent! and now?
Light, just light, making everything below a toy world.
Very well, we'll make the glasses accordingly.
'DIPPOLD, THE OPTICIAN' DI MASTERS TRADOTTA DA FERNANDA PIVANO: http://maso.altervista.org/percorsi_incrociati/spoonriver/testi.php?pag=8