I primi tempi venivo spiato, guardato di sott’occhio o a volte solo ignorato. Ho spesso sentito fortemente la differenza razziale, più che quella culturale. Di giovani se ne vedevano pochi dalle mie parti. Saltavano agli occhi solo bambini piccolissimi e anziani e, in determinati orari, i liceali che andavano o tornavano in sciatte uniformi dalla scuola superiore Seian, proprio dietro casa mia.