Non si può non parlare ancora e ancor di dazi e degli effetti in quella che si preannuncia essere una guerra a colpi di truffe.
Qui non si tratta di difendere o di accusare Trump o chi per esso, ma di fare un serio esame della coscienza.
Franco Modigliani, un nostro nobel per l’economia trasferito in USA amava andare ripetendo che il sistema economico-finanziario stava seduto sopra una bolla speculativa che prima o poi sarebbe scoppiata, con conseguenze spiacevoli.
A riprova del fatto che si era dato vita ad una sociopolitica economica del furto, alla bolla dei titoli di Internet seguì poi l’altra grande truffa perpetrata nei confronti di pensionati e piccoli risparmiatori.
Già negli anni ’80 e poi definitivamente dagli anni ’90 ha avuto luogo l’altra speculazione, quella produttiva delle delocalizzazioni.
Quello che cerca di fare Trump è di de-globalizzare, o almeno è come ceerca di spiegare la propria politica economica che fa leva ora sui dazi.
il messaggio qui non è tanto “Bravo Trump”, ma solo scemi noi. Scemi noi che pensiamo che la sola alternativa sia fra centro-destra e centro-sinistra perché crediamo che after-hour e aperitivi vadano comunque garantiti e difesi.