Nelle favole quando l’eroe viene a conoscenza della lingua degli uccelli ascoltando le loro conversazioni, conosce tutto, tutto prevede, per cui arriva a superare tutte le prove.
Si dice che chi impara la lingua degli uccelli sia destinato ad essere re o regina. Il grande padre Odino parla quotidianamente con due corvi che si chiamano "memoria" e "pensiero". Anche gli alchimisti parlano con i corvi. Nella saga nordica dei Nibelunghi Sigfrido, bevendo una goccia del sangue del drago Fafner che ha ucciso, comprende immediatamente la lingua misteriosa. Adamo ed Eva – si credeva – conoscevano bene sia il linguaggio degli animali che quello delle piante: commesso il peccato non si ricordarono più una parola. Nella tradizione poi Salomone, ricevuta da Dio la sapienza, tornò a conoscere il linguaggio degli animali, ma si guardò bene da rivelare ad alcuno il segreto.