Putin: “se Stati Uniti o altri paesi firmatari del trattato della messa al bando dei test nucleari iniziano a condurre test anche la Russia dovrebbe adottare misure di risposta appropriate e proporzionate”.
Nello specifico, la missione che ha affidato ieri Putin agli alti funzionari dei dicasteri e dipartimenti della Difesa della Sicurezza e dell’intelligence è “raccogliere informazioni” su gli eventuali test nucleari annunciati da Trump, decifrare i messaggi confusi e contrastanti della squadra dei repubblicani alla Casa Bianca, e solo dopo “presentare proposte concordate sull’eventuale avvio dei lavori per la preparazione dei test di armi nucleari”.
Tutto è cominciato lo scorso giovedì, quando Trump prima di incontrare Xi Jinping per il tanto atteso vertice di Seoul, se ne era uscito su Truth con questo post:
«dato che altri Paesi hanno in programma test nucleari, ho dato istruzioni al Dipartimento di Guerra di riprendere la sperimentazione delle nostre Armi Nucleari su una base paritaria. Il processo comincerà immediatamente».
ll problema è che non è affatto chiaro cosa intendesse Trump con “test nucleari”: semplici missili che possono potenzialmente portare cariche nucleari, o testate vere e proprie?
Nel secondo caso saremmo davanti ad una vera e propria escalation nucleare, che coinvolgerebbe tutti paesi dotati di arsenali nucleari e ne spingerebbe altri (tipo l’Iran) a fornirsene di proprie.
E che effetti avrebbe questa escalation sulla guerra in Ucraina?
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