È impossibile non provare emozioni in questo periodo dell’anno, e in vista della festa del Natale.
C’è chi prova agitazione, chi tristezza, altri malinconia, solitudine, altri ancora allegria di festa, gioia, e la lista potrebbe continuare.
Ma che cosa c’era nell’aria a Betlemme e dintorni quando è nato Gesù, al primo Natale?
Dal testo che abbiamo udito, quando è nato Gesù nell’aria c’era una “grande gioia”.
“Non temete, perché io vi porto la buona notizia di una
grande gioia che tutto il popolo avrà..” 2, 10
La gioia è il primo grande sentimento natalizio. La prima luce che si accende. Nel testo si respira un’allegrezza particolare.
Ed è soltanto l’inizio. Il versetto che abbiamo letto parla al futuro: il popolo avrà una grande gioia.
Ma di quale popolo si tratta?
Per chi è questa grande gioia?
Per il popolo di Dio. Per coloro che accoglieranno Gesù nella loro vita, e lo accetteranno per chi lui è: Il Messia promesso, il Salvatore e il Signore.
Rileggiamo i v. 8 all’11 da un’altra traduzione.
Quella notte c’erano alcuni pastori nei campi vicini, a guardia delle loro greggi di pecore. Improvvisamente un angelo del Signore apparve in mezzo a loro, e lo splendore della gloria del Signore li avvolse.
Essi erano terrorizzati, ma l’angelo li rassicurò:
«Non abbiate paura!» disse. «Vi porto buone notizie che daranno grande gioia a tutto il popolo. Il Salvatore – sì, proprio il Messia, il Signore – è nato oggi a Betlemme, la città di Davide!
Gesù è il Salvatore, è il Signore, ed è anche il Messia, vale a dire, Colui che era stato promesso dai profeti, e di cui si parla nelle Antiche Scritture.
Questo significa che è impossibile accogliere Cristo come Salvatore e Signore, tralasciando la fiducia nell’affidabilità della Scrittura.
Senza credere e accogliere anche la Parola di Dio. Infatti, come dice Giovanni nel Suo Vangelo, Egli era fin dal principio il “logos”.
“Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio… E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.” (Vangelo secondo Giovanni 1, 1 e 14)
Questo è Gesù, il bambino di Betlemme.
Chi accoglie Gesù, lo accoglie come Salvatore e Signore, e come il Messia annunciato dalle Scritture.