Eccoci arrivati alla terza stagione. Questa volta ci immergiamo ancora più a fondo nelle scritture!
Lo scopo che Dio persegue è: attirarci a sé. Vuole guidarci alla sua presenza. E a nulla serve praticare riti, dire preghiere, leggere la parola, frequentare incontri cristiani, se tutto questo non ci porta vicino a Dio. A nulla ci giova leggere la Bibbia, se rimane una lettura fine a sé stessa, per la soddisfazione o il piacere personale, e non ci conduce da Dio.
Dio ha un mezzo molto efficace per attirarci a sé.
Siccome nessuno può essere giusto sulla terra, Dio decide di trattarci non secondo giustizia, ma con la misericordia.
Nulla ci porta più vicino a Dio, quanto la sua grazia.
La grazia di Dio è quanto il Vangelo ci annuncia. Ogni cristiano dovrebbe gioire nel sentire la parola grazia che ci ricorda ciò che Dio ha fatto nella nostra vita.
Che ha preso dei peccatori come noi, ci ha visti, quando eravamo lontani, ci ha preso in considerazione, ci ha scelti, ci ha perdonati, purificati, e ci ha trasformati in suoi figli. Per mezzo della sua grazia, noi che eravamo lontani, siamo stati portati vicino al suo cuore.
La grazia di Dio è ciò che il Nuovo Testamento ci annuncia, per portarci vicino a Dio. Della grazia di Dio non possiamo farne a meno per tutta la vita.
Più cresciamo nella fede e più ce ne rendiamo conto. Lo Spirito Santo ci prende per mano, e ci accompagna vicino alla porta della stanza dell’Apostolo Paolo. Là ci fa ascoltare come quest’uomo lotta con Dio. Ce lo fa sentire soltanto, senza vederlo. Così sappiamo che lottava. Non sappiamo contro che cosa o contro chi.
Poi ci fa sentire, questo grande apostolo, che è stato anche rapito anche in cielo, che ha avuto le visioni più grandi, ha operato miracoli, non è mai diventato sufficiente a se stesso; ha ancora bisogno della grazia di Dio.
E allora lo sentiamo quando smette di lottare e si arrende a Dio, e sentiamo Dio che gli dice: “La mia grazia ti basta… nella situazione in cui ti trovi ora – ti basta, perché la mia potenza si dimostra – si manifesta alla perfezione – nella debolezza”. 2Cor. 12,9
Dopo essersi arreso, l’apostolo sperimenta la liberazione, la libertà per avvicinarsi al Signore – e grazie alla sua grazia – ora si trova ancora più vicino a Dio.
Quanto pensi che sia forte la tua debolezza davanti alla potenza di Dio? Arrenditi anche tu. Se sei un cristiano, hai ancora bisogno di arrenderti alla grazia.