Affinché possa dirsi scriminato il reato di diffamazione e possa subentrare il diritto di critica, costituzionalmente tutelato dalla libertà di manifestazione del pensiero di cui all’articolo 21 della carta dei diritti fondamentali, devono ricorrere tre requisiti.
In primo luogo, i fatti che vengono riportati all’interno della critica devono essere veri, in secondo luogo devono essere pertinenti all’argomento oggetto della critica, in terzo luogo la critica deve rispettare i limiti della continenza espressiva, ossia l’uso di una modalità di comunicazione che possiamo semplicemente definire come rispettosa, evitando qualsiasi attacco alla persona ma tenendo una aderenza all’oggetto del contendere.