C’è una forza che attraversa il Medio Oriente, silenziosa ma presente. Non è un esercito convenzionale, non è un trattato, non è una bandiera. È l’influenza iraniana.
In questo episodio di Puerto Seguro raccontiamo come l’Iran, da Teheran a Beirut, da Damasco a Sana’a, abbia costruito un sistema di potere fondato su milizie, ideologia e appartenenza religiosa. Una strategia di lungo corso, plasmata dalla Rivoluzione Islamica del 1979 e nutrita dalla convinzione profonda che la Repubblica Islamica sia l’erede di un destino imperiale.
Dai Pasdaran a Hezbollah, dagli Houthi ai proxy iracheni, l’Iran si muove attraverso reti sciite e alleanze informali. Non ha bisogno di confini per esercitare potere: ha bisogno di identità. Quella sciita, quella persiana, quella rivoluzionaria.
Chi comanda davvero oggi in Iran? Che ruolo gioca la religione nel disegno geopolitico? E quanto pesa l’idea, antica e persistente, di essere il cuore di una civiltà che non ha mai accettato di diventare periferia?
A guidarci tra teocrazia, dottrina, aspirazioni regionali e potere simbolico: