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Tramite la circolare 105 INPS ha fatto sapere che anche per le domande presentate entro il 31 gennaio, oppure per le domande presentate prima, ma con il PAD sottoscritto entro il 31 gennaio, la decorrenza del pagamento sarebbe stata comunque gennaio.
In altre parole, per queste domande, gennaio non andava perso, e in base alle tempistiche, poteva essere pagato a gennaio stesso oppure a febbraio come arretrato.
E ora, con il messaggio numero 3 del 2024, INPS ci spiega quali sono queste tempistiche dei pagamenti.
Tanto per cominciare, dal mese di gennaio comincerà la verifica dei requisiti di chi ha presentato domanda.
Perciò, per le domande che sono state presentate entro il 7 gennaio 2024 e che hanno un Patto di Attivazione digitale presentato, sempre entro il 7 gennaio, e che hanno un esito positivo della verifica dei requisiti nello stesso mese, i pagamenti prenderanno il via dal 26 gennaio.
Per le domande presentate dopo il 7 gennaio, ma comunque prima del 31 gennaio 2024, e sempre con Patto di attivazione digitale sottoscritto entro il 31 gennaio 2024, se la verifica dei requisiti è positiva, allora il pagamento della rata di gennaio sarà disposto a partire dal 15 febbraio come arretrato.
Invece, dal 27 febbraio, arriverà anche il pagamento della rata spettante per febbraio.
In ultimo, per tutte le domande presentate da febbraio in avanti, che hanno anche il PAD sottoscritto entro la stessa data e l’esito positivo, il primo pagamento partirà dal 15 del mese successivo, mentre i pagamenti procederanno dal 27 del mese ancora dopo.
Ad esempio, domanda e pad presentati a febbraio, esito positivo dei controlli a marzo, primo pagamento dal 15 marzo, secondo pagamento dal 27 aprile, terzo pagamento dal 27 maggio e così via.
Ora però, attenzione, ci tengo a ricordare per l’ennesima volta che il pagamento dell’assegno di inclusione è condizionato alla sottoscrizione del patto di attivazione digitale.
Cioè, anche se presentiamo la domanda e questa ha un esito positivo, non andrà in pagamento senza patto di attivazione digitale. E più tardi presentiamo il patto di attivazione digitale, più tardi partiranno i pagamenti.
La seconda cosa è che, a differenza di RDC, per l’assegno di inclusione non c’è un tempo massimo per la verifica dei requisiti. Anche perché, in teoria, questi devono essere completati tutti prima che la domanda vada in pagamento. Quindi, per alcune situazioni, i controlli saranno sicuramente molto rapidi, mentre per situazioni più complesse, potrebbe volerci un po’ di più.
E detto questo io ti ringrazio per aver guardato fin qui, sono gianluca di Radio UCI e al prossimo aggiornamento. Ciao
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