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Questo martedì è iniziato con un tema molto caldo e al contempo divisivo tra i concittadini milanesi e provenienti dai comuni limitrofi: il dossier San Siro. 

Ne abbiamo parlato con il nostro ospite - Massimo Mazzonzelli - che da circa sei anni fa parte del Direttivo del Comitato “Sì Meazza”. Questo nasce con lo scopo di informare e sensibilizzare i cittadini sui motivi ambientali, economici ed urbanistici per la difesa e la salvaguardia dell’attuale stadio di Milano “Meazza”, assieme alla cura della “vocazione” verde e sportiva della zona. 

I membri di questa Associazione si occupano di elaborare documenti, studi, testimonianze, oltre che progetti per portare ad ammodernamenti e migliorie. Per questo motivo promuovono convegni, iniziative di diverso tipo e talvolta pubblicazioni. 

Mazzonzelli dichiara infatti che uno dei loro compiti principali è proprio quello di mantenere vivo il dialogo, il confronto e la collaborazione con il Sindaco e la Giunta, il Consiglio comunale ed istituzioni per lo più locali, con apertura nazionale ed europea. Non manca - se considerata necessaria - la presa d’iniziativa di una qualsiasi attività giudiziaria. 

Per quanto riguarda invece un’eventuale ristrutturazione dello Stadio di San Siro - aggiunge Mazzonzelli - si è parlato di una copertura e di una restrizione della parte sonora, per adibire lo stadio anche ad altre attività. 

Tuttavia, è inevitabile che sia nata un’opposizione nella città di Milano che non vede trasparenza e chiarezza nel retroscena di quello che è in realtà un progetto immobiliare e finanziario di grande dimensioni che non ha nulla a che vedere con lo stadio Meazza. Quanto accaduto di recente nell’urbanistica lo spiega alla perfezione.  Tutto appare opaco e la domanda nasce spontanea: “Questa è una partita che stanno realmente giocando, oppure no?”