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Milano si è rimessa in moto all’alba: tram che suonano, bar che riaprono i volumi, strade che tornano a riempirsi. La puntata prende da lì il filo e lo tira per tutta un’ora: la prima settimana di settembre come un unico, lungo lunedì. Oggi è la sveglia, domani l’ora in cui si riaprono le mail, mercoledì la pausa pranzo che salta, giovedì il crollo delle 15, venerdì lo stacco. Un gioco serio per nominare la fatica del rientro senza farne un dramma. La domanda resta in sospeso e fa da bussola: “Siete del team settembre o del team gennaio?”. Intanto WhatsApp non funziona, ma i messaggi arrivano lo stesso: saluti, voci che rientrano.

C’è una nota di costume: a Londra la campagna per ricordare ai passeggeri di usare le cuffie in metro e bus, ora che il 5G prende dappertutto. Un promemoria di convivenza che parla anche a chi si muove qui. Poi l’estate che si chiude a modo suo: amici di mare che promettono “ci sentiamo” e spariscono, micro-telenovelas lette nelle storie social di adolescenti che sembrano tragedie e alla fine non lo sono. La musica accompagna senza invadere: Tananai a metà corsa, Modugno in uscita, come a dire che la giornata può ancora somigliare a un’avventura.

La seconda parte si appoggia su una lista di buoni propositi da rientro trovata online: progettare altre vacanze (con quali soldi), riprendere il lavoro “gradualmente” (quando non si può), mangiare meglio, dormire, prendersi cura della pelle, muoversi, cambiare look, mettere ordine. Ironia dove serve, un consiglio pratico su tutti: finché il tempo regge, pranzare all’aperto e non strafare.

Questa è la settimana “Never Ending Monday”: formato corto, niente ospiti, attualità lasciata per il rientro vero. L’impegno è semplice: stare accanto a chi riparte. Un’ora basta per ricordare che si può rimettere in moto anche quando sembra tutto fermo. Domani si ricomincia da lì.