Forse la cosa che più ci infastidisce, che ci infiamma, del nostro rivale, è che quando lo guardiamo negli occhi, piccolo piccolo come lo spazio di una pupilla, noi vediamo il riflesso di noi stessi. Con tutto il disprezzo e il desiderio che siamo. Accade quando osserviamo l’avversario che ci duella di fronte,agari su una mongolfiera, o che ci sorpassa a 300 all’ora come in certe corse epiche. Accade quando scarichiamo ogni colpa su onesti satanisti (grazie, "Non aprite quella podcast"!) o su nostra madre; accade guardo sbirciamo dentro noi stessi, che aspiriamo a essere dei in lotta coi titani e invece siamo come draghi e principesse.
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