L'ARCHITETTURA DEL BUON SENSO
In un contesto generale che, specie dal post pandemia, impone a chi progetta di adottare nuovi modelli nella resa funzionale dello spazio, pur senza dimenticare l'estetica, e nella flessibilità di soluzioni che si adattano a nuovi bisogni, l'architetto deve prima di tutto usare buon senso. Dall'uso del materiali alla configurazione degli ambienti, l'innovazione di un progetto e la sua reale sostenibilità si misurano con la capacità di dosare bene gli ingredienti, senza cedere alle "mode" e senza derogare alla responsabilità di dialogare con l'esistente e di progettare per la durabilità del futuro. Un confronto a 360° con Filippo Taidelli, architetto, fondatore dell'omonimo studio che ha sede a Milano ma punta all'internazionalizzazione e vincitore dell'ultima edizione del Wood Architecture Prize con il progetto del campus di Humanitas University a Rozzano.