L’incentivo economico che offre Bitcoin fa gola. Non solo ad appassionati ed esperti ma a chiunque sia interessato a migliorare il proprio status. Governi compresi.
El Salvador ha pubblicamente annunciato l’adozione di Bitcoin nel 2021; l’Argentina nel 2022 ha investito in bitcoin come parte di una strategia per diversificare le riserve auree; la Repubblica Centrafricana ha prima abbracciato e poi abbandonato, sotto le pressioni francesi, la legge che avrebbe reso la criptovaluta a corso legale; il fondo pubblico che gestisce le pensioni norvegesi, Norges Bank Investment Management, ha investito in bitcoin lo scorso anno; la stessa cosa ha fatto AP7, il fondo pensione svedese. Quest’ultimo, in particolare, ha dichiarato di averlo fatto come parte di una strategia di investimento sostenibile.
Una mossa tanto coerente quanto audace, quella svedese, data l’abbondanza di quotidiani e opinionisti impegnati a raccontare quanto il mining di Bitcoin sia dannoso per l’ambiente con l’uso astuto di fallacie logiche e dati parziali.
In un’epoca in cui il cambiamento climatico è al centro di ogni dibattito, investire in bitcoin non è ben visto dalla stampa e dall’opinione pubblica, storicamente molto distanti dalle innovazioni. Come godere, dunque, dell’incentivo economico evitando il linciaggio mediatico?
Una risposta la danno il professore Troy Cross e il ricercatore Andrew Bailey nel paper intitolato: Bitcoin carbon-neutral per gli Stati.