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Il coordinatore costituisce un punto di vulnerabilità. Un attore in possesso di dati relativi ai round di CoinJoin molto ghiotti per le aziende di analisi on-chain come Chainalysis. Le attuali implementazioni del protocollo di CoinJoin - metodologia di transazioni collaborative utilizzata per incrementare la privacy dei bitcoin - non possono farne a meno, ma provano a limitarne i poteri con approcci diversi.

Se nei casi di WabiSabi (Wasabi Wallet) e Whirlpool (Samourai Wallet) spesso il coordinatore è uno, in JoinMarket cambia perché ogni utente può scegliere di vestire i panni del coordinatore. Se quest’ultima implementazione - con i suoi compromessi, in particolare in termini di liquidità - è quella che meglio attenua i rischi del coordinatore, non è però in grado di eliminarli del tutto.

Al panorama delle transazioni collaborative, tuttavia, potrebbe aggiungersi un’altra soluzione pensata per eliminare il ruolo del coordinatore. Si chiama DMix ed è in fase di studio da Fadi Barbàra, ricercatore presso l’Università degli Studi di Torino. Per capire il funzionamento del CoinJoin, i trade-off che caratterizzano le implementazioni attuali e le caratteristiche di DMix, l’ho intervistato.



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