Da quando la Cina ha vietato il mining di bitcoin sul proprio territorio nel 2021, gli Stati Uniti sono diventati il primo Paese al mondo per hash rate. L’industria del mining è cresciuta significativamente in terra americana, in particolare nelle aree in cui la produzione energetica è molto vasta, come il Texas. Era prevedibile, dunque, che prima o poi il governo volesse capire come stessero le cose.
Da lunedì 5 febbraio l’Energy Information Administration (Eia) - l'agenzia statistica del Dipartimento dell'Energia - avvierà una raccolta dati sul consumo di elettricità da parte di società di mining che operano negli Stati Uniti. La ricerca durerà sei mesi.
Fin qui, nulla di strano. Se non fosse che l’Eia ha etichettato l’attività come “emergenziale”. Nel comunicato in cui l’agenzia stessa annuncia l’avvio dell’indagine, si legge:
L'Office of Management and Budget (Omb) ha autorizzato il sondaggio il 26 gennaio 2024, come richiesta di raccolta dati di emergenza.