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Il testo esamina la teoria dei droni in relazione agli attacchi dell'11 settembre 2001, proponendola come spiegazione alternativa alla Versione Ufficiale governativa. Si basa su presunte telefonate impossibili effettuate dagli aerei in volo e fa riferimento all'Operazione Northwoods del 1963, un piano militare statunitense per creare pretesti per un'invasione di Cuba attraverso attacchi sotto falsa bandiera che prevedevano l'uso di aerei sostituiti da droni. L'articolo ipotizza che gli aerei dirottati l'11 settembre siano atterrati in una base militare, la Stewart Air National Guard Base, situata in un punto strategico delle rotte di volo, dove i passeggeri sarebbero stati costretti a effettuare le chiamate prima di essere eliminati. Viene inoltre suggerito che i droni, non i veri aerei commerciali, abbiano colpito il Pentagono e le Torri Gemelle, spiegando incongruenze tecniche come le manovre e i danni riscontrati. Infine, si accenna alla possibile esistenza di altri voli dirottati come piano di contingenza e alla mancanza di immagini satellitari, attribuita a un'esercitazione "casuale" dell'NRO quel giorno.