La Peste Nera, che flagellò l'Europa tra il 1347 e il 1353, rappresenta la pandemia più catastrofica nella storia del continente, riducendo la popolazione italiana di un terzo o addirittura della metà in meno di sei anni.1 Questo evento trascendente non fu una mera calamità sanitaria, ma un vero e proprio "terremoto" socio-economico e culturale che ridefinì profondamente l'Italia tardomedievale. La sua importanza risiede nella capacità di agire come un potente catalizzatore, accelerando processi di cambiamento già latenti e innescandone di nuovi, le cui ripercussioni si estesero per secoli, plasmando il Rinascimento e ponendo le basi per i primi rudimenti di sanità pubblica.1
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