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Intervista al dott. Augusto Mazzetti, cardiologo, ospite della trasmissione "Sport e Medicina TV". condotta dal dott. Alessandro Falcioni. Tema della puntata: Le aritmie sportive

L’attività sportiva, seppur benefica per il cuore e il sistema cardiovascolare, può talvolta mettere in evidenza problemi cardiaci latenti, tra cui le aritmie. Questi disturbi del ritmo cardiaco, che consistono in alterazioni nella frequenza o regolarità del battito cardiaco, possono manifestarsi in modo asintomatico o con sintomi come palpitazioni, affaticamento, vertigini e, nei casi più gravi, svenimenti o arresti cardiaci. Pertanto, la prevenzione è fondamentale per garantire una pratica sportiva sicura.
Aritmie e sport: fattori di rischio
Le aritmie negli atleti possono essere causate da diverse condizioni, tra cui:
• Predisposizione genetica: Malattie ereditarie come la sindrome di Brugada o la cardiomiopatia ipertrofica possono predisporre a gravi aritmie.
• Intenso allenamento prolungato: In alcuni casi, uno sforzo fisico intenso e cronico può determinare cambiamenti strutturali nel cuore, come l’aumento delle dimensioni delle camere cardiache (cuore d’atleta), che possono favorire aritmie.
• Squilibri elettrolitici: Alterazioni nei livelli di potassio, calcio o magnesio possono influenzare negativamente il ritmo cardiaco.
• Fattori ambientali: Stress da calore, disidratazione o abuso di sostanze stimolanti possono contribuire a scatenare episodi aritmici.
Gli strumenti per la prevenzione: elettrocardiogramma ed ecocardiogramma
Per prevenire complicazioni legate alle aritmie, è essenziale sottoporsi a controlli cardiologici regolari, specialmente per chi pratica sport a livello agonistico o ad alta intensità. Tra gli strumenti diagnostici più utili ci sono l’elettrocardiogramma (ECG) sotto sforzo e l’ecocardiogramma.
Elettrocardiogramma sotto sforzo
L’ECG sotto sforzo è un esame non invasivo che registra l’attività elettrica del cuore durante l’esercizio fisico. Questo test consente di:
• Identificare aritmie che si manifestano esclusivamente durante lo sforzo.
• Valutare la risposta del cuore all’aumento della frequenza cardiaca.
• Diagnosticare ischemie silenti, che possono rappresentare un fattore di rischio per eventi cardiaci gravi.
Durante l’esame, il paziente cammina o corre su un tapis roulant o pedala su una cyclette, con elettrodi posizionati sul torace per monitorare l’attività cardiaca. Questo test è particolarmente indicato per gli atleti con sintomi sospetti o con una storia familiare di malattie cardiache.
Ecocardiogramma
L’ecocardiogramma è un’ecografia del cuore che fornisce immagini dettagliate delle sue strutture e del suo funzionamento. Questo esame è utile per:
• Identificare anomalie strutturali, come cardiomiopatie o valvulopatie, che possono favorire le aritmie.
• Valutare la funzione contrattile e diastolica del cuore.
• Escludere la presenza di coaguli o altre alterazioni che potrebbero rappresentare un rischio durante l’attività sportiva.
Esistono anche varianti più avanzate, come l’ecocardiogramma da stress, che combina l’analisi ecografica con l’attività fisica o la somministrazione di farmaci per simulare lo sforzo.
L’importanza di un approccio personalizzato
La prevenzione delle aritmie negli sportivi non si limita agli esami diagnostici. Un approccio completo include:
• Anamnesi accurata: Valutazione di sintomi, storia medica e familiare.
• Controlli periodici: Frequenza degli screening definita in base all’età, al livello di competizione e ai fattori di rischio individuali.
• Educazione: Informare gli atleti sui segnali di allarme e sull’importanza di evitare comportamenti a rischio.

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